Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
Legislatura provinciale
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Comune di Trento
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Ancora una volta scorre il sangue di una donna uccisa dal proprio partner che poi si è suicidato. Il dramma di Castello di Fiemme ci riempie di sgomento e ci addolora immensamente. E ancora una volta ci interroga sulla violenza del femminicidio, sulla fragilità di rapporti che al momento della crisi di coppia, dello spezzarsi di un legame sfocia nel brutale assassinio; talvolta, come è accaduto anche pochi giorni fa, nell' azione punitiva che colpisce i figli per punire le proprie compagne di vita. Povere creature inermi e indifese a cui un padre, la persona al mondo che più di ogni altra dovrebbe proteggere, sostenere, accogliere, toglie la vita pur di creare alla madre atroci sofferenze. L' Italia non è un paese per donne. Prevalgono purtroppo in tutte le fasce sociali e di età retaggi di un patriarcato ancora vivo e crudele che non consente alle donne spazi di riscatto da situazioni di umiliazione e violenza. Che uccide. Muore per femminicidio una donna ogni tre giorni, non solo il corpo delle donne ma anche l'anima di un paese. La sua civiltà. Che lascia orfani e disperati, come nel caso accaduto ieri, ragazzi e bambini la cui vita sarà per sempre segnata da questa tragedia. Inevitabile chiedersi se si fa abbastanza per costruire relazioni paritarie e rispettose, per crescere uomini che sappiano accettare anche la fine di una storia, che sappiano esprimere rispetto per la vita e costruire relazioni basate sul rispetto dell'altra da sé. Tutto questo può nascere dentro l'educazione parentale e sociale, ma soprattutto nelle scuole dove iniziano i primi confronti tra i generi, la conoscenza reciproca, legami affettivi. Ora il pianto, il dolore e la pietà prevalgono ma questa ennesima tragedia deve restare a monito del tanto che rimane da fare perché nessuna donna muoia più per femminicidio o soffra la sopraffazione, la violenza fisica e psicologica, i maltrattamenti. Siamo vicini col cuore ai familiari, soprattutto ai figli, di Viviana Micheluzzi e alla comunità di Castello di Fiemme che insieme a loro soffre.
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LUCIA COPPOLA |
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